La nascita del programma Arrowsmith di esercizi cognitivi nasce dal viaggio di Barbara Arrowsmith-Young nella scoperta e nell’innovazione per superare le proprie gravi difficoltà di apprendimento. Questo viaggio è stato descritto nell’articolo Costruirsi un cervello migliore e nel capitolo 2 del libro “Il cervello infinito” del dott. Norman Doidge.
In prima elementare le fu diagnosticato un blocco mentale, che oggi sarebbe descritto come difficoltà di apprendimento multiple: leggeva e scriveva tutto al contrario, aveva problemi a elaborare i concetti a livello linguistico, si perdeva continuamente ed era fisicamente scoordinata. Alla fine Barbara imparò a leggere e scrivere da sinistra a destra e a nascondere vari sintomi delle sue difficoltà di apprendimento con sforzi immani; tuttavia, nel percorso scolastico continuava ad avere difficoltà con specifici aspetti dell’apprendimento.
BIOGRAFIA
La nascita del programma Arrowsmith di esercizi cognitivi nasce dal viaggio di Barbara Arrowsmith-Young nella scoperta e nell’innovazione per superare le proprie gravi difficoltà di apprendimento. Questo viaggio è stato descritto nell’articolo Costruirsi un cervello migliore e nel capitolo 2 del libro “Il cervello infinito” del dott. Norman Doidge.
In prima elementare le fu diagnosticato un blocco mentale, che oggi sarebbe descritto come difficoltà di apprendimento multiple: leggeva e scriveva tutto al contrario, aveva problemi a elaborare i concetti a livello linguistico, si perdeva continuamente ed era fisicamente scoordinata. Alla fine Barbara imparò a leggere e scrivere da sinistra a destra e a nascondere vari sintomi delle sue difficoltà di apprendimento con sforzi immani; tuttavia, nel percorso scolastico continuava ad avere difficoltà con specifici aspetti dell’apprendimento.
Barbara Arrowsmith-Young ha conseguito una laurea triennale in Pedagogia presso la University of Guelph e una laurea magistrale in Psicologia della scuola presso la University of Toronto (Ontario Institute for Studies in Education). Una volta completata la prima laurea, Barbara ha lavorato come responsabile del laboratorio di osservazione dei bambini della University of Guelph per due anni, in cui iniziò a osservare le differenze di apprendimento nei bambini in età prescolare.
La tesi di laurea magistrale di Barbara Arrowsmith-Young, dal titolo A Follow Up Study of a Clinic Sample (1982), ha analizzato 62 studenti esaminati nella clinica psico-educativa dell’O.I.S.E. da nove mesi a cinque anni prima dell’inizio dello studio. Le interviste di follow-up furono condotte con un genitore e l’attuale insegnante dello studente, quindi furono assegnate valutazioni in base a variabili sociali, emotive, comportamentali e accademiche. I bambini che ottenevano punteggi inferiori rispetto a quelli previsti per la loro età nei test accademici somministrati durante la valutazione iniziale nella clinica dell’O.I.S.E. (matematica, riconoscimento delle parole, ortografia e comprensione della lettura) continuavano ad avere risultati mediocri nelle stesse materie in confronto ai compagni, in base alle valutazioni degli insegnanti durante il follow-up. Inoltre, fu rilevato che la quantità di interventi di rimedio educativo (ore, mesi, intensità) non era correlata a miglioramenti nei problemi di prestazioni accademiche dei bambini. È interessante che fu rilevato che gli studenti con interventi di quantità superiore all’intensità mediana (più di 10 ore al mese) registravano risultati ancora peggiori al follow-up rispetto a quelli con meno interventi. Questi risultati confermarono l’esperienza di Barbara Arrowsmith-Young con i limiti dei rimedi accademici contro varie difficoltà specifiche dell’apprendimento.
Durante la specializzazione scoprì due linee di ricerca che attirarono il suo interesse. La descrizione di Luria della funzione cerebrale specifica le offrì una comprensione più profonda dei propri problemi di apprendimento e il lavoro di Rosenzweig suggerì la possibilità di migliorare la funzione cerebrale mediante una stimolazione specifica, per lo meno negli animali. Ciò portò alla creazione del primo esercizio per migliorare la capacità di apprendimento utilizzata nel ragionamento logico. I risultati furono positivi, con miglioramenti nel ragionamento verbale e matematico e nella comprensione dei concetti. Ciò portò a un’ulteriore esplorazione della natura delle specifiche capacità di apprendimento e alla creazione di esercizi per rafforzarle. Questo è l’opera corrente della Arrowsmith School, che attualmente è in grado di identificare 19 aree cognitive e dispone di programmi ideati per rafforzare il funzionamento di ciascuna di esse. Il programma nacque a Toronto nel 1978 e oggi viene implementato in oltre 100 organizzazioni educative in Canada, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Spagna e Asia.
Con il ruolo di direttrice della Arrowsmith School e del programma Arrowsmith, Barbara continua a sviluppare programmi per studenti con difficoltà di apprendimento specifiche Nella sua visione, questo programma è a disposizione di tutti gli studenti che lottano contro una difficoltà di apprendimento, in modo che scoprano la facilità e la gioia dell’apprendimento e realizzino i propri sogni.
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“La donna che ha cambiato il suo cervello”
di Barbara Arrowsmith-Young
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Gentile lettore,
Gentile lettore,
abbiamo sempre pensato che fosse il nostro cervello a modellarci. Quando ho scritto questo libro, volevo dimostrare come possiamo essere noi a modellare il nostro cervello.
Immagina di avere un cervello contemporaneamente in grado di svolgere un’azione e non in grado di farlo. Crescendo, ho sofferto di gravi difficoltà di apprendimento. Vivevo in un mondo che mi confondeva e mi era incomprensibile. Come avrei capito più tardi, una parte fondamentale del mio cervello non funzionava correttamente, di conseguenza tutte le lingue erano per me straniere e il mio traduttore non funzionava. Trovare un collegamento tra cose e idee era una sfida e, ad esempio, leggere l’ora era impossibile: non riuscivo a cogliere la correlazione tra la lancetta grande e quella piccola nell’orologio. Non riuscivo a capire il concetto di causa ed effetto, quindi mi sentivo minacciata dagli eventi casuali, poiché non ero in grado di capirne il perché. Questo succedeva negli anni Cinquanta e Sessanta, in cui il cervello era considerato immutabile, quindi mi veniva detto che avrei fatto meglio a imparare a convivere con i miei limiti. Vagavo nella nebbia, affidandomi alla mia eccellente memoria e alla mia energia e determinazione per trovare una risposta a quello che mi assillava.
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